Calciomercato.com

  • Pescaramania: il saluto finale

    Pescaramania: il saluto finale

    • Valerio De Carolis

    Avremmo voluto raccontare un’altra storia, con un lieto fine, proprio come quello del Crotone e invece ci troviamo a chiudere, definitivamente, una stagione negativa. Una retrocessione maturata già dal mese di novembre. Nel corso dell’anno calcistico abbiamo cercato di focalizzare i punti che hanno condannato il Delfino a fare il peggior campionato della storia del calcio mondiale. È d’obbligo, secondo chi vi scrive, di fare un riassunto finale. Le responsabilità le hanno tutti, sia chiaro, chi più chi meno ma, alla fine dei conti, tutta la Pescara Calcio è stata disastrosa.

     
    I giocatori. Chi va in campo è sempre il primo responsabile. I fedelissimi tifosi biancazzurri non chiedevano la luna, chiedevano dignità, rispetto e carattere. Tre aspetti che si sono visti solo nelle prime quattro o cinque giornate di campionato. Memushaj e compagni non hanno mai dato la sensazione di poter dire la loro in questa stagione. Sempre molli, passivi, senza carattere. Il divario tecnico era evidente con le altre ma i dannunziani erano più scarsi dei vari Crotone, Empoli, Genova e Palermo? Crediamo proprio di no. L’unica vera differenza tra i calabresi e gli abruzzesi è stata la forza del gruppo e il credere fortemente nell’obiettivo finale.
     
    L’allenatore. Massimo Oddo, ovviamente, ha le sue colpe. Alla sua prima esperienza in serie A, ha sopravvalutato la categoria e si è fidato troppo dei giocatori rimasti dopo la splendida promozione dalla serie B. Affrontare un campionato con Alessandro Bruno, lasciando in panchina uno come Aquilani è stata una vera follia. Altro errore è stato quello di accontentarsi e di avallare le scelte folli della società. Avrebbe dovuto dimostrare più carattere ed essere più lucido soprattutto ad inizio campionato. Le belle partite contro Napoli, Inter, Sassuolo ecc… hanno gettato fumo negli occhi su tutti. Oddo si sarebbe dovuto rendere conto che invece la squadra non era costruita per poter lottare fino alla fine.
     
    La società. Sebastiani, Leone e Pavone tutti colpevoli. Il Presidente in primis avrebbe dovuto farsi da parte in sede di mercato invece, con i suoi soliti rapporti con i procuratori, ha costretto il Pescara a scegliere determinati tipi di calciatori. Leone ha chiuso “l’affare” Verre bloccando per un mese intero il mercato in entrata biancazzurro. Non ha mai aiutato Massimo Oddo nei momenti di difficoltà e non si è mai imposto sul Presidente. Pavone, lo inseriamo nel girone degli “Ignavi”, non ha quasi mai preso parte alle decisioni in fase di costruzione della rosa. Sperava in un ritorno immediato del boemo e, anche lui, non è stato per niente di aiuto a Massimo Oddo, che è stato completamente lasciato solo al suo destino.
     
    In conclusione, sono tutti colpevoli. Resta però il fatto che molte scelte societarie hanno condizionato il campionato. Oddo, doveva essere esonerato nella gara casalinga contro l’Empoli, persa 4-0, altrimenti andava lasciato fino alla fine dell’anno, sperando in un miracolo. Zeman non ha cambiato assolutamente nulla, anzi è stata fatta molta confusione. Sebastiani, Leone e Pavone dovranno sperare nel ritorno immediato in serie A del Pescara, altrimenti diventerebbe una convivenza con la piazza, molto difficile. L’auspicio è quello di ritornare a scrivere, tra due anni, i Pescaramania, sperando di poter raccontare un’altra storia, più bella, più intrigante e con un finale a sorpresa. Ma chi di speranza vive, disperato muore. 


    Altre Notizie