Juve, le 3 carte per scagionare Conte
Conte oggi o domani farà ricorso al Tnas.
Un weekend di lavoro perché non c’è tempo da perdere. Il pool di legali che sta affiancando Antonio Conte nella complicata vicenda del calcioscommesse ha fatto gli straordinari per presentare al Tnas (Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport) probabilmente oggi, o al massimo domani, il ricorso d’urgenza contro la sentenza della Corte d’Appello federale che ha confermato i 10 mesi di squalifica per il tecnico bianconero pur prosciogliendolo su Novara-Siena. Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero chiederanno anche la sospensiva della pena affinché Conte possa sedersi in panchina domenica a Udine, ma è difficile che la richiesta venga accolta perché i tempi del terzo grado di giudizio saranno probabilmente più rapidi del previsto. Venerdì, comunque, ci sarà la risposta sulla sospensiva. Il Tnas, poi, potrebbe esprimersi entro il 15 settembre grazie alla rapidità con la quale sono state pubblicate le motivazioni della Corte d’Appello: una rapidità indispensabile per tamponare gli effetti del singolare intervento del giudice Piero Sandulli, che in pratica commentò il verdetto alla radio in tempo reale.
Conte contro Figc: tocca al Tnas.
Chiusa la parentesi con la Figc, la battaglia di Antonio Conte sta per spostarsi al Tnas, che dovrà valutare il ricorso del tecnico contro i 10 mesi di squalifica inflitti dalla Corte di Giustizia. L'appello al terzo grado - Conte contro Figc - verrà presentato tra oggi e domani dagli avvocati di Conte, De Rensis, Chiappero e Bongiorno, con richiesta di sospensiva e d'urgenza. La prima sarebbe subordinata a un eventuale ricorso al tribunale per violazione del diritto al lavoro, l'unico cavillo che potrebbe indurre il Tnas ad accoglierlo. Anche se resta difficile che possa essere accolto: «Ci sono possibilità vicine allo zero», secondo l'avvocato Mario Stagliano. «Statisticamente le richieste contro sanzioni erogate hanno percentuale di accoglimento di fronte al Tnas molto bassa», dice l'avvocato Mattia Grassani, il cui ricorso per il Lecce è congelato al Tnas in attesa delle motivazioni. Grazie a Sandulli e alle sue anticipazioni per radio, quelle relative al tecnico sono arrivate invece il giorno dopo la sentenza, e Conte può procedere da subito. Spetterà al presidente del Tnas, Alberto De Roberto, e la statistica non è positiva. C'è però del cauto ottimismo sull'accoglimento dell'urgenza, che consentirebbe di arrivare al lodo nel giro di 30-40 giorni. Accolto il ricorso, Conte e Figc indicheranno un loro arbitro che andrà a comporre il collegio.
Doppia istanza al Tnas: le tre carte della Juve per far prosciogliere Conte.
Ricorso d’urgenza e sospensiva della pena: entro domattina la Juve consegnerà le due istanze al Tnas, sono i primi passi che conducono Antonio Conte e i suoi dieci mesi di squalifica al terzo grado del giudizio sportivo. Due richieste in leggero conflitto tra di loro (o c’è l’urgenza e si arriva in breve al dibattimento o serve la sospensiva) che lanciano lo studio nel merito con cui combattere nell’arbitrato presso il Coni. Gli avvocati De Rensis, Bongiorno e Chiappero stanno setacciando le carte per arrivare al proscioglimento, l’obiettivo dichiarato e riconfermato per il terzo grado. La difesa si sta organizzando su tre fronti per smontare i dieci mesi con cui la Corte federale ha condannato Conte pur dimezzandone i reati. Il primo punto è proprio questo: se nelle motivazioni del secondo grado la credibilità di Carobbio su Novara-Siena è caduta, come si fa a considerarla inattaccabile su AlbinoLeffe-Siena? Secondo i legali della Juve non c’è più traccia del riscontro «ping-pong» della Procura e non può esserci più certezza sulle parole del pentito. Al punto due, infatti, ci sono i riscontri sulla partita in questione, in primis il caso Mastronunzio. Dai verdetti del secondo grado emerge che la «vipera» Mastronunzio sarebbe finito in tribuna perché si era messo di traverso ai presunti piani di combine con l’AlbinoLeffe chiedendo a Conte un tarocco in «par condicio» per l’Ascoli, sua ex squadra. Per la difesa non regge, gli avvocati si sono procurati le carte che certificano l’infortunio a causa del quale Mastronunzio perse il posto da titolare e sottolineano come la «vipera» fosse invece una bandiera dell’Ancona (56 gol e 119 presenze) l’acerrima rivale nel derby con l’Ascoli. La terza carta è quella del doppio peso dato dai giudici ai collaboratori tecnici: a inchiodare l’allenatore della Juve sarebbe stata la confessione pro-patteggiamento di Cristian Stellini, suo braccio destro a Siena oltre che a Bari e Torino. Stellini ha ammesso di aver ordito il tarocco con l’AlbinoLeffe chiedendo ai giocatori di andare a prendere accordi. Nell’incontro di Stezzano quelli del Siena incontrarono i giocatori dell’AlbinoLeffe, tra i quali Mirko Poloni, collaboratore tecnico di Mondonico che, però, non è implicato nel calcioscommesse: perché solo Conte «non poteva non sapere»?