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  • Lazio-Milan, l'analisi tattica di Carbone

    Lazio-Milan, l'analisi tattica di Carbone

    • Benny Carbone

    Sta sera all'Olimpico di Roma si sono affrontate due squadre che, per diversi motivi vengono da un momento difficile. La Lazio di Reja contro il Milan di Seedorf: rispettivamente 4-3-3 contro 4-2-3-1, schierando come punta Pazzini invece di Balotelli. Sarebbe interessante capire il motivo di fondo per cui non l'ha fatto giocare dal primo minuto: se per scelta tecnica o per sollevarlo dalle responsabilità e dalla tensione che si è venuta a creare in settimana.

    L’approccio alla partita è pressoché identico con ritmi bassi da tutte e due le parti, ma è la Lazio a fare qualcosa in più nelle transizioni positive. Considerando la fase di non possesso del Milan: Pazzini balla in mezzo ai due centrali della Lazio (Biava e Novaretti); sia sulla destra, dove Honda attacca l'esterno basso di sinistra (Radu), sia sulla destra, dove Kakà copre su Ledesma e Poli ripiega sulla linea mediana andando a creare un centrocampo a tre con una diagonale profonda; l'unica differenza avviene a destra: è De Jong ad uscire sul terzino di destra (Konko), con Costant che esce sempre forte su Candreva; infine i due centrali del Milan fanno un 2 vs 1 (Perea) e De Sciglio esce su Keita.

    Nella fase di non possesso della Lazio, gestita molto bene con un'ottima chiusura delle linee di passaggio interne, Perea fa il pendolo tra i due centrali del Milan (Mexes e Rami), Candreva esce su Constant, Keita su De Sciglio; il centrocampo a tre della Lazio non ha problemi contro quello del Milan: Ledesma, vede sempre i movimenti di Kakà i due interni (Biglia e Gonzalez) giocano contro Essien e De Jong; l'unico problema sono gli inserimenti di Poli dall'esterno oppure tra terzino e centrale; Konko se la vede contro chi, tra Kakà e Constant , transita dalla sua zone di campo; i due centrali hanno in consegna Pazzini, infine Radu esce su Honda.

    Anche se la partita è abbastanza bloccata, la circolazione di palla della Lazio è più fluida di quella del Milan grazie anche alla presenza sul campo di due registi come Ledesma e Biglia e a delle combinazioni molto interessante sull'asse Konko-Candreva-Gonzalez. Da notare anche la costante spinta di Radu ed i movimenti lungo tutto il campo di Keita. Il Milan tenta di uscire palla al piede con i centrali, ma dato che le linee di passaggio interne sono ben coperte dalla Lazio, sono costretti al lancio lungo che è facile preda della difesa della squadra di Reja. Al 43' gol fortunoso per il Milan di Kakà che riceve palla sulla sinistra e mettendo un traversone deviato da Konko, spiazza Berisha sul primo palo. Il primo tempo termina sul punteggio di 0-1.

    Il secondo tempo inizia più o meno come il primo con ritmi bassi e con la Lazio che prova a ripartire creando qualche problema al Milan, anche se nei primi minuti la Lazio prova ad attaccare alto con Candreva su Mexes per cercare di mettere pressione alla difesa. Sempre dalla destra vengono le azioni più importanti della Lazio dove la catena fa un ottimo lavoro. Al 15' arriva il pareggio: Candreva prende palla sulla destra, crossa a giro sul primo palo e sulla palla spizzata da Biglia, Gonzalez insacca alle spalle di Amelia. 

    I due tecnici cambiano qualcosa: Reja sostituisce Perea con Lulic spostando quest'ultimo al posto di Keita che diventa punta centrale (anche se molto mobile), mantenendo il 4-3-3 ma concentrando il gioco sulle fasce. Seedorf cambia il 4-2-3-1 in una sorta di 4-3-2-1 facendo entrare, al posto di Honda, un Balotelli il cui approccio iniziale non è molto positivo ma che dopo si riscatta prendendo un palo con un tiro violentissimo. Dopo alcune occasioni da entrambe le parti, la partita termina sul punteggio di 1-1 che, a mio avviso, sta leggermente stretto alla Lazio, guidata da un Candreva in grandissimo spolvero, per le innumerevoli occasioni create; il Milan invece è stato abile nel contrastare la velocità e la forza della squadra di Reja con un Poli che si distingue sia in termini tecnici che fisici ed un Kakà in qualità di leader.



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