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  • 'Nessun incedibile, se pagano tanto'

    'Nessun incedibile, se pagano tanto'

    Passato, presente e futuro. Il passato: Enrico Preziosi e Gian Piero Gasperini. «Dovevo mandarlo via lo scorso anno, dopo Chievo e Livorno. Ho sbagliato, chiedo venia». Lo dice il “Pres” ai microfoni di Telenord. Spiegando che con Gasperini c’è stima e affetto, «ma incompatibilità di esigenze. Lui è giusto che cerchi piazze che possono dare soddisfazione alle sue ambizioni più che alla società». Come dire: un «alzare sempre più l’asticella e mi sono reso conto che avremmo potuto cadere». Grande amore e rottura: «Proprio perché è stato grande amore e lui è bravo, c’è stata la riflessione e il riproviamoci». Il presente e il futuro: un mister che sia “aziendalista” nel senso che «non è un leccasedere - dice Preziosi - né Gasperini né Ballardini fanno la mia formazione, io la conosco all’ultimo minuto». E che abbia presenti «le esigenze della società e dei bilanci». Il presente è il mercato. Con una “bacchettata” a Gasp: il Ranocchia (e altri) usati fuori ruolo(«avrà avuto le sue ragioni»). Per arrivare ai gioielli corteggiati, lo stesso Ranocchia e Criscito.

    “Ccapitan futuro” è al centro di un intrigo che potrebbe portarlo lontano da Genova, molto lontano in direzione nord-est: San Pietroburgo. Perché il presidente rossoblù ha chiarito che di fronte a “proposte indecenti”, leggasi 18 milioni di euro o immediati dintorni, il mancino di Cercola può partire. Finora l’offerta dello Zenit non è arrivata, l’abbozzo di operazione è stato portato avanti da intermediari, senza tuttavia che essi si siano ancora espressi sulla cifra richiesta dal Genoa. Che, peraltro, non ha intenzione di muoversi per andare a bussare e, se non sono gli interlocutori ad attivarsi, si tiene Criscito fino a giugno. Ora spetta al club russo avviare una trattativa ufficiale e arrivare alla quota capace di convincere Preziosi.

    Il defilarsi un poco dell’Inter in queste ore (mentre è forte il pressing su Andrea Ranocchia, il quale insieme a Luca Toni aveva partecipato alla festa della Cantera rossoblù alcuni giorni fa) ha un nome: Luciano Spalletti. Il tecnico non andrà a guidare i nerazzurri, resta in Russia e là vorrebbe Criscito. Per un derby con Salvatore Bocchetti, volato in estate al Rubin Kazan.

    I due si sentono spesso al telefono e Mimmo col sorriso ha detto di non aver chiesto informazioni sulla destinazione orientale: «Là fa troppo freddo, io sto bene a Genova...». Ma Sasà ha raccontato che il freddo non si sente poi così tanto. La pista buona è quella ghiacciata che porta allo Zenit. E Luca Antonelli, che in azzurro aveva sostituito proprio Criscito quando il rossoblù era infortunato, arriverà al Genoa. Possibile convivenza e cautela per l’eventuale partenza del napoletano. «Se ci sono offerte irrinunciabili... Io ho sempre detto che non c’è nessuno incedibile, a determinate condizioni». Il futuro: sono la solidità e i bilanci. «Serve aumentare il fatturato almeno a 60 milioni e ridurre il costo del lavoro». Il settore giovanile e la Primavera («I soldi non cascano dal cielo, eppure investiamo»). La nuova sede polifunzionale: «Abbiamo acquistato il terreno con Fingiochi». A Cogoleto. E un messaggio ai tifosi: si parla tanto, c’è la crisi, ma c’è il 25% in meno di abbonati. Rispetto chi non può abbonarsi, non mi sono lamentato: «Ma la Giochi Preziosi, che è sicurezza per 3000 famiglie, non può fallire per dare soldi al Genoa». Solidità e sicurezza, se Ranocchia e-o Criscito portano sicurezza (soldi) da reinvestire, si può fare. La dirigenza e Ballardini concordano: Antonelli senza Criscito è il terzino sinistro della difesa a quattro, ma con Criscito può diventare il terzo di centrocampo, la mezzala sinistra.

    E proprio Criscito, come un anno prima fece capitan Marco Rossi, definito da Preziosi «l’unico incedibile» del Genoa, ha scritto una lettera rivolta ai talentini del settore giovanile del Grifone per augurare Buon Natale e felice anno nuovo. Righe che non voglio essere di commiato, sebbene il vocìo del mercato possa farlo intendere.

    Criscito si veste da Babbo Natale e scrive alla Cantera: «Voi siete il futuro della nostra società. Anche io sono arrivato che ero un ragazzo. Conservo ricordi bellissimi di quel periodo, contraddistinto da coesione, amicizia, genuinità, fondamentali per la mia crescita e formazione. Voi vi impegnate per un ideale, per valori di oggi e di domani (...) Saranno ricordi che vi rimarranno dentro per tutta la vita (...) incancellabili, nel nome del Genoa». Ricordi che possono essere “prossimi” anche per Criscito. E, o, Ranocchia.

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