VIDEO Roma, Balzaretti racconta il suo calvario: 'Non so se e quando tornerò'
'Quello che mi manca più di tutto è la quotidianità del campo, anche più del giocare la domenica - ha proseguito Balzaretti -. L'unica cosa che mi tiene vivo è la speranza di poter rientrare e rivivere la gioia di una vittoria, ma da sudato; di avere quella stanchezza che ha accompagnato tutta la mia carriera. Il fatto di andare a casa sudato, stanco, di non dormire dopo la partita per le emozioni, mi manca tantissimo. Ridurmi lo stipendio? Ho parlato con il presidente, per me la società ha carta bianca, qualsiasi cosa voglia fare non c'è problema. Non è questo il nodo centrale della questione, il nodo centrale sono i sentimenti di una persona. Se ho mai pensato di smettere? Sarei bugiardo a dire che non è vero. Credo di essere una persona estremamente lucida, anche nei momenti più difficili. Quando ti si prospetta una situazione così difficile è impensabile che non ti venga in mente. Subito dopo, grazie a Dio, entra la parte caratteriale, la volontà di non mollare. Sono ancora in questa fase. Quello che è successo è qualcosa che nasce negli anni, dalla mia conformazione, dal mio modo di giocare, dalla mia corsa. Probabilmente mi hanno portato a un'usura. Mi risparmio poco, di questo sono contento, se non mi fossi allenato quanto e come mi sono allenato non sarei mai arrivato alla Roma a 31 anni. Non ho rimpianti, però un po' di usura precoce l'ho avuta in quella zona e purtroppo è arrivato un punto in cui quella zona specifica non ha retto più quegli stress'.