Roma, le pagelle di CM: Alisson impeccabile, Vermaelen disastroso
Alisson 7,5: Chiude la porta agli assalti del Villarreal, sul primo gol non può nulla. Salvatore della patria.
Manolas 6: Esce per un problema da verificare, non certo per una prestazione sottotono. Chiude bene le avanzate degli spagnoli. Concreto.
(dal 46' Rüdiger 5: Riesce a farsi sventolare davanti due cartellini gialli in meno di quaranta minuti condannandosi così a saltare almeno l'andata degli ottavi di finale.
Vermaelen 4,5: Errore clamoroso dell'ex blaugrana che, in area, stoppa male un pallone e permette al Villarreal di andare in vantaggio. Irriconoscibile.
Juan Jesus 5,5: Un paio di svarioni nella fase iniziale del match, poi torna concentrato e il Villarreal si arrende al suo inevitabile destino.
Peres 6: Un paio di diagonali e un passaggio splendido sprecato da El Shaarawy.
(dall'84 Fazio sv)
De Rossi 5,5: Fa il mimino indispensabile in una partita che non pretende una prestazione da leone. Gestisce il pallone e cura con maggior attenzione la fase difensiva.
(dal 76' Nainggolan sv)
Paredes 5,5: Per uno che dovrebbe aver voglia di dimostrare il suo valore quando viene chiamato in causa, non è una prestazione di livello. Il risultato dell'andata non può valere come giustificazione.
Mario Rui 5,5: Per tornare a diventare un giocatore, di strada da percorrere ce n'è ancora tanto. Lui però ci mette la buona volontà.
El Shaarawy 5: Spreca un'occasione per tornare nei pensieri di Spalletti. Non fa nulla per mettere un tarlo nella mente del tecnico in vista della gara di San Siro contro l'Inter.
Perotti 5,5: Un paio di sfuriate ma l'attacco della Roma è sterile. Nella ripresa cresce un po' insieme alla convinzione del Villarreal di non aver più nulla da dire a questa Europa League.
Totti 6: Nel deserto dell'attacco romanista, il numero 10 è un fiore isolato. Quei pochi sprazzi di calcio di marchio romanista partono dai loro piedi.
All. Spalletti 6: Sceglie una squadra fortemente rimaneggiata. Se l'obiettivo è creare la mentalità vincente, di lavoro da fare ce n'è ancora molto.