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  • Sienamania:| Questa è la vera Robur!

    Sienamania:| Questa è la vera Robur!

    Lo Juventus Stadium ci ha restituito la Robur di inizio stagione per intensità e grinta. Quella che aveva vinto in casa con Lecce, Cesena e Chievo e che in trasferta aveva dato filo da torcere a tutti, eccetto il Palermo. Sono tante quindi le note liete che hanno corroborato il lavoro di Sannino, il quale aveva preparato molto bene la sfida contro il suo illustre predecessore sulla panchina bianconera. E dire che la settimana susseguente alla sconfitta nel derby non era certo stata delle migliori. La contestazione, o meglio il chiarimento preteso dai tifosi al ritorno da Firenze; la nevicata che aveva fatto saltare la sfida della 'rivincita' contro il Catania; la frettolosa partenza per il ritiro di Viareggio viste le condizioni climatiche a dir poco difficili, e la preparazione della partita contro la prima della classe alle porte. Tutto lasciava presagire una domenica difficile, almeno sotto il punto di vista del risultato. La squadra doveva però provare a tornare a lottare e giocarsela alla pari con tutti, anche se era oggettivamente difficile pronosticare un risultato favorevole contro la 'corazzata' juventina (termine che però Antonio Conte non ha mai gradito neanche nell'anno senese). 

    Invece la compagine di Sannino fin dalle prima battute è sembrata in giornata. Cattiva, corta, aggressiva, in dieci sotto la linea della palla e con un pressing continuato sulla fonte del gioco avversario, Pirlo, che a turno Destro, Calaiò e Parravicini hanno contrastato impedendogli di ragione con calma ed illuminare il gioco dei suoi. Se a questo aggiungiamo anche un pizzico di fortuna nel non subire gol nel momento di massima pressione degli avversari, e una grande e ritrovata compattezza difensiva, il segreto della grande prestazione a Torino è presto svelato. Ha sorpreso, rispetto ad altre volte, la capacità di saper soffrire e stringere i denti senza però concedere la metà campo alla Juventus per troppo tempo, riuscendo anche a essere pericolosa in almeno un paio di occasioni nel concitato finale. La paura che era subentrata contro Novara, Inter e Napoli non si è vista. È questo forse più di altri è stato il pregio migliore.

    La linea di centrocampo a cinque schierata nella ripresa ha dato prova di grande dinamicità e ritmo. L'ottimo esordio di Giorgi, le certezze offerte da Vergassola e Gazzi, la corsa volenterosa del ritrovato Parravicini e il grande impatto di Reginaldo hanno permesso alla squadra di accompagnare maggiormente l'azione offensiva, spaventando una Juventus che nel finale sembrava a corto di fiato ed idee. Al resto di ha pensato Pegolo, ancora una volta grande protagonista. E poi Peruzzo, che nel complesso ha arbitrato bene, non interrompendo eccessivamente il gioco. Nell'occasione del fallo di mano di Vergassola avrebbe potuto decidere in modo diverso, e probabilmente non sarebbe stato uno scandalo, anzi. I media nazionali hanno - come spesso accade - ingigantito la cosa, facendo passare per un furto il punto sudato ma soprattutto meritato dalla banda Sannino, per la prima volta in stagione penalizzata da un episodio arbitrale dubbio.

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