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  • Sudafrica 2010:| Wenger 'Italia senza chance'

    Sudafrica 2010:| Wenger 'Italia senza chance'

    "Azzurri vecchi e senza talento: Lippi non ha nessuna chance". Wenger l'antitaliano: "Il bis? Impossibile". L’Italia non ha una chance di rivincere il Mondiale perché stavolta le manca il talento, a parte qualche giovane emergente come Marchisio. In semifinale ci andranno Spagna, Argentina, Inghilterra e Olanda». Quando vedi entrare in sala l’allenatore dell’Arsenal Arsène Wenger, con le sue lauree in ingegneria ed economia e il completo grigio ferro, ti aspetti di sentire un erudito trattato sul metodo di vincere i Mondiali. Invece lui si rimbocca le maniche e spara giudizi. La vede proprio così male l’Italia? «E lei?». Io non faccio l’allenatore. «Rispetto l’Italia. Riesce sempre ad ottenere il massimo dal minimo e non bisogna mai trascurarla. Il talento per vincere il Mondiale, però, non c’è». Non prenderebbe nessun azzurro nella sua squadra? «Qualche centrocampista emergente, come Marchisio. Però le punte, Gilardino e Pazzini, sono già vecchie. Voi italiani siete troppo conservatori con i giovani: quando arrivano in squadra hanno già dato». Perché in semifinale ci andranno Spagna, Argentina, Inghilterra e Olanda? «La Spagna perché ha un talento enorme, soprattutto a centrocampo: all’inizio della partita sai già che terranno la palla per il 70% del tempo. L’Argentina perché ha un attacco micidiale, anche se non capisco perché Maradona ha lasciato a casa Cambiasso: sarebbe stato fondamentale per equilibrare la squadra. L’Inghilterra è in mano ad una generazione piena di talento, che però è arrivata all’ultima occasione: ora o mai più. L’Olanda ha abbastanza fuoriclasse per diventare la sorpresa». E il Brasile niente? «È forte e ha un grande campione in Kakà. Però stavolta ha preferito la solidità tattica alla creatività. In passato aveva sempre tre o quattro giocatori capaci di inventare l’impossibile quando serviva, stavolta no». Quale sarà la sorpresa? «La Costa d’Avorio, ha i numeri persino per vincere. Poi il Camerun». Come vede il Sudafrica? «Non penso che abbia possibilità di vincere il torneo, ma se passa il primo turno può andare lontano. Giocare in casa è un vantaggio, ma può diventare anche un handicap: troppa tensione paralizza». Lei allenerebbe la nazionale? «La nazionale deve essere allenata da una persona dello stesso Paese, quindi prenderei solo la Francia. Ma credo che sia limitante, rispetto ai club: se ti capita la generazione sbagliata non hai vie d’uscita». Chi sarà pallone d’oro, scarpa d’oro e miglior giovane? «La scarpa d’oro se la giocano Messi, Ronaldo e Rooney, anche se Messi dipende troppo dalle condizioni del campo: se non è perfetto, il suo gioco fatto di cambi di velocità ne risente. Il miglior giovane sarà Fabregas, e per il pallone d’oro non dimenticate Van Persie. Però come giocatori chiave mi piacciono anche Torres, Villa e Fabiano». Benitez va all’Inter: riuscirà a far dimenticare Mourinho? «L’Inter ha vinto tutto, ma non è che chiude: l’anno prossimo dovrà scordare i successi e tornare sul campo. Benitez ha una forte personalità e farà bene. Il suo passaggio però è stato un po’ strano. Quest’anno il Liverpool non è andato come ci si aspettava, eppure la sua panchina non sembrava in bilico». E lei verrebbe ad allenare in Italia? «Se cercassi lavoro, sì. Il campionato inglese ha ancora più intensità, ma quello italiano sta tornando in alto».

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