Questo è il Toro. Ormai ci siamo abituati. Il Toro che prima ti fa venire i nervi e poi ti fa godere, ma mai fino in fondo. Contro la Fiorentina è andata in scena l’ennesima partita folle dei granata, che prima vanno sotto per 3-0 e poi mettono sotto i viola e quasi sfiorano l’impresa: e al compimento non si arriva ‘solo’ perché al Toro manca sempre il colpo del ko, quello che – per la cronaca – ha avuto Cerci sui piedi. L’esterno però ha sbagliato l’ultimo passaggio nel tre contro uno granata e così è sfumata la più clamorosa occasione della stagione per fare un gol e, in questo caso, forse di portare a casa una vittoria insperata, ma che a quel punto sarebbe divenuta meritata e legittima. E invece il Toro non sfrutta mai appieno il momento di crisi dell’avversario, ma si accontenta quasi: non per volontà, ma per quella naturale incompiutezza che quest’anno la contraddistingue. E’ questo il Toro 2012-13: un po’ particolare, in grado di farti arrabbiare e gioire nel giro di qualche minuto, mai completamente pieno di furore agonistico, ma sempre molto ordinato e tatticamente ‘pensante’. C’è bisogno ancora di uno sforzo però in questo finale di stagione e domenica c’è il derby: i tifosi aspettano solo una cosa, una sorta di regalo, che sarebbe persino ‘dovuto’. Serve però più anima e più cuore in campo, altrimenti contro la Juve verrà fuori un’altra possibile figuraccia in campo a cui stavolta, però, sarà davvero difficile rimediare.